I contenuti sono strategici per farsi conoscere, apprezzare, ricordare, rendersi visibili e reperibili, le parole diventano poi la base di conoscenza indispensabile per avviare le sempre più rilevanti procedure di sentiment analysis.

I contenuti sono comunque strategici

Le parole sono importanti perchè dietro alle parole si nascondono idee, novità, ed interessi ma è anche vero il contrario per cui le offerte comunicative siano esse culturali o commerciali sono ricordate, comunicate, reperite e rappresentate dalle parole: la sfida attuale per un copywriter del digitale è quella di realizzare dei contenuti interessanti, intriganti, originali e correttamente strutturati ma che riescano al tempo stesso a proporsi come elemento strategico ricorrente nell'emergente quadro della comunicazione cross-mediale.

I contenuti per il Web e la comunicazione digitale necessitano di un'adeguata preparazione scolastica capace di supportare un processo creativo stimolato da idee, creatività, e momenti di analisi il cui output finale deve essere un racconto testuale o multimediale capace di attirare l'interesse, coinvolgere il lettore e magari trasformarlo in soggetto attivo (ah! l'interazione di Internet...). Per chi ha avuto difficoltà nel proprio percorso scolastico risulta preziosissima una risorsa come il mestiere di scrivere che ha un occhio di riguardo alla comunicazione digitale ma sempre in diretto contatto con la propria tradizione linguistica.

Per chi invece è interessato a valutare la bontà e l'attendibilità di quanto si trova sul Web deve studiarsi le procedure di verifica in inglese proposte dal Verification Handbook o magari avvalersi di apposite piattaforme di fact checking. La verifica di un frammento di informazione reperito in Rete passa necessariamente dalla valutazione critica personale della fonte di riferimento ma anche da un'ipotetica e preziosa verifica collettiva da parte di una community avente una discreta quantità di partecipanti e presumibilmente, a loro volta, autorevoli.

Un particolare filone di giornalismo emergente è il !Data Journalism capace di trasformare dati statistici disponibili pubblicamente - quindi !Open Data - in infogrammi tramite servizi online relativamente facili da utilizzare come Datawrapper oppure RAW. Oltre alla succitata possibilità di costruire narrazioni da oramai sempre più numerosi base dati di Open Data, ancor più suggestivo lo scenario di racconti infografici realizzati analizzando reti di relazione (magari social) grazie a software come Gephi. Gli strumenti di cui sopra producano come risultato finale delle !infografiche ovvero un output informativo particolarmente apprezzato dall'utenza finale sempre più impegnata in stili di letture sintetiche, compulsive e frammentate. Per la realizzazione di infografiche partendo da semplici pensieri e parole autoprodotte risultano utili strumenti online come easely oppure Piktochart mentre altre app specifiche come visual.ly consentono di trasformare contenuti pre-strutturati in infografiche come ad esempio i report di Google Analytics.

Content is the king recita un vecchio adagio perchè un buon copywriter ed un buon creativo coordinato da un project manager possibilmente non presuntuoso possono ottenere grandi risultati producendo contenuti interessanti e che, in un'ottica !call to action, chiamino all'azione: individuare un brand originale, con un buon appealing, capace di comunicare messaggi efficaci (siano essi aziendali o istituzionali), mnemonico, abbinato opportunamente con il relativo dominio Web di riferimento o con altri vettori comunicativi strategici (vedi #topics o #hashtag che dir si voglia), e magari tutto ciò in sinergia con il suo !payoff (slogan comunicativo) è l'indispensabile base di partenza per qualsivoglia campagna comunicativa. Poi, e di conseguenza, vengono i contenuti che devono essere anch'essi originali ed interessanti, ben scritti e ben pensati, in sintonia con l'interesse del lettore (alias !target di riferimento) ed i suoi interessi emergenti.

Se le parole sono importanti in generale per la comunicazione digitale che dire allora quando rivestono importanza strategica essenziale come nella pagina dei risultati di un motore di ricerca ed ecco allora che SERP Snippet Optimization Tool ci aiuta a scegliere le parole sulla base della loro lunghezza nell'anteprima di visualizzazione-presentazione di una pagina Web su Google e compagnia mentre Portent's Content Idea Generator ci aiuta a capire quali fattori e meccanismi possono funzionare per rendere attraente e cliccabile un titolo (in inglese).

Quali parole scegliere? Quante parole utilizzare? Sempre meno... perché vi è una tendenza (140 caratteri di twitter docet) e una richiesta sempre maggiore di informazione frammentata! Se per un instant-book - strumento comunicativo che impone dei tempi di utilizzo decisamente più lunghi (ergo interessanti) all'utente finale se confrontato con il Web o le app... - bisogna ora ipotizzare non più di 40-70 mila battute il problema non è tanto domandarsi quante parole (vi possono essere target specifici che gradiscono magari leggere molte parole) ma quali parole utilizzare. Le parole sono poi maggiormente strategiche se collocate-utilizzate in punti precisi della propria comunicazione istituzionale o aziendale. E' il caso del brand che deve essere necessariamente originale non fosse altro per motivi di tutela dei marchi ma anche possibilmente facile da memorizzare e comunicare (magari anche a voce quando utilizziamo lo smartphone), il pay-off (slogan o motto comunicativo) che deve avere un qualche nesso logico con il brand ma soprattutto deve essere chiaro, efficace e convincente; per finire il dominio web che può essere anche un connubio delle parole utilizzate nel brand e nel pay-off o anche un mix fra brand e parole chiave strategiche.

Per quanto riguarda la definizione di un protocollo di !contenuti redazionali accessibili è ipotizzabile adottare i seguenti accorgimenti...

Immagini ed elementi multimediali : uno degli aspetti più importanti da ricordare è quello che l'utenza non vedente riesce a percepire in maniera corretta e trasparente solo quello che lo screen-reader riesce ad analizzare come solo-testo dunque è molto importante che se si introduce un'immagine o altro elemento multimediale che ha una comunicazione significativa la stessa informazione-comunicazione deve essere riportata anche nel testo (esempio: immagine che riporta gli orari di accesso ad un teatro).

Testo più comprensibile possibile: un articolo accessibile deve essere inteso anche come un articolo che sia più facilmente interpretabile da una serie di persone disabili di riferimento come disabili cognitivi, sordi e dislessici. Da questo punto di vista è importante:

  • spiegare tutti gli acronimi, inglesismi, termini tecnici riportanti nell'articolo;
  • utilizzare frasi quanto più brevi possibili;
  • non realizzare paragrafi troppo lunghi ma suddividerli in blocchi di testo;
  • preferire il grassetto rispetto al corsivo per evidenziare del testo;
  • privilegiare la formattazione con bandiera a sinistra;
  • non fare copia ed incolla di testo copiato direttamente da software complessi (ad esempio Word) o da contesti complessi (ad esempi altre pagine Web) ma prima incollando su un software semplice come un editor-di testo che elimina caratteri di formattazione che possono compromettere la qualità del codice;
  • gli elenchi numerati e non numerati sono molto utili per chiarire un eventuale elenco degli argomenti;
  • in caso di concetti particolarmente complessi allegare immagini esplicative per chiarire il concetto riportato nel testo;
  • realizzare testo dei link significativo e non ad esempio: “clicca qui”.

Quando si realizza un documento stile Office-Word oltre che a rispettare tutti i suggerimenti di cui sopra – dove applicabili e da integrare con altri accorgimenti utili all'accessibilità come ad esempio l'utilizzo di font senza grazie Arial oppure Verdana, impostazione della lingua utilizzata, utilizzazione di sommari - è importante realizzare dei documenti correttamente strutturati gestendo da appositi menù Stili e formattazione. La formattazione di tutti gli elementi del documento deve essere strutturalmente corretta, quindi ad esempio, se faccio un titolo non lo marco singolarmente come centrato-grassetto-font_tal_di_tale-ecc. ma ci applico un titolo1 o un titolo3 a seconda dell'importanza-gerarchia del titolo da introdurre. Stessa cosa per didascalie, note eccetera. Se la realizzazione dello stesso documento deve servire per esportare in PDF ricordarsi di selezionare l'opzione PDF con tag (se l'opzione è disponibile nella versione del software in utilizzo...). Se ci troviamo di fronte all'impossibilità di evitare la produzione di un PDF in modalità grafica allora lo stesso documento PDF-Grafico deve essere elencato e descritto (pur sommariamente) da apposita nota testuale. Nell'esportazione del documento ricordarsi di limitare più possibile le sue dimensioni quindi eventualmente utilizzare funzioni di compressioni di immagini per loro natura troppo pesanti in origine.


Sentiment Analysis

La ricerca e l'individuazione delle parole chiave e magari loro sinonimi e contrari presumibilmente utilizzate dall'utenza su un motore di ricerca ed in particolare da uno specifico target di riferimento - distinzione uomo donna o altro criterio di selezione del target - è una attività assolutamente strategica perchè ci permette di capire quale è il !dialetto di ricerca utilizzato da un determinato tipo di utenza e conseguentemente avere le coordinate giuste per poterla intercettare o studiare. Per individuare le parole chiave attinenti ad un settore di ricerca esistono molti strumenti in Rete che attingono dai database delle query effettuate sui principali motori di ricerca cercando di quantificare anche le derivazioni linguistiche delle !query in esame (anche se per il panorama russo e cinese conviene fare riferimento ai rispettivi servizi di analisi di Yandex e Baidu (Baidu peraltro offre sintetizzati per settori report specifici cosiddetti data e un servizio specifico denominato yuqing di sentiment analysis).

Per effettuare una analisi accurata delle parole chiave e dei topic (argomenti) e quindi svolgere quello che, si dice in gergo, un'attività di !social listening è altresì indispensabile avere le idee chiare sulle metriche da prendere in considerazione ma anche una conoscenza approfondita del target e del relativo gergo colloquiale utilizzato dalla nicchia di utenza presa in esame. Va peraltro ricordato come i motori di ricerca sono naturalmente preposti alla categorizzazione di contenuti mentre i social network ad un analogo lavoro di analisi ma spostato sulle caratteristiche del target dell'utenza digitale Web e quindi gli strumenti social risultano utili sì per analizzare il gergo del proprio target di riferimento ma ancor più per determinare le caratteristiche statistiche del target da analizzare magari approfittando dei potenti strumenti di marketing messi a disposizione da Facebook. Molte interfacce di motori di ricerca sono sfruttate per cercare di capire come un determinato brand, nome di manager, prodotto o servizio viene recepito dall'utenza finale: in altre parole la cosiddetta !net reputation. Si può anche scegliere di sfruttare l'apposito servizio di alert di Google utilizzando query efficaci per monitorare e presidiare la propria Net Reputation. Servizi di news, blog e social network come facebook o twitter vengono analizzati sia in termini quantitativi che qualitativi determinando il cosiddetto positive o negative !attitude dei post cercando appunto di misurare il sentiment diffuso fra i cyber-navigatori relativamente ai #topic maggiormente popolari o pertinenti veicolati magari da blogger e comunicatori particolarmente autorevli e per questo definiti !influencer -e PeerIndex è uno strumento utile per dare caccia agli influencer.

La blogosfera ovvero il settore informativo attinenti ai blog sia internazionali che italiani continua a rappresentare un ambito privilegiato per osservare l'umore del popolo della Rete. Anche i forum e i gruppi di discussione possano risultare comunque utili in tal senso. Alcuni altri servizi come social mention oppure Social Searcher cercano di fare una fotografia articolata del sentiment sui vari canali social.

In ambito Facebook PageData per lo scenario internazionale e Phruit per il focus in ambito italiano sono due validi strumenti per monitorare il grado di successo sia di account che di tematiche nel più diffuso sistema social al mondo.

L'ambito comunque naturale, quasi perfetto, per misurare il sentiment rimane comunque twitter sia per la sua natura di comunicazione molto sintetica (perlopiù nei canonici 140 caratteri bisogna sentenziare qualcosa...) sia per la sua invenzione di centrare la comunicazione sui cosiddetti #topic o argomenti di discussione. twXplorer ma soprattutto Sentiment140 sono strumenti interessanti di rilevazione del sentiment mentre Trendsmap concentra la sua attenzione su quale topic si sta dibattendo in relazione ad una determinata località geografica; Trendinalia riporta i topics più popolari nel mondo utilizzati nell'ultima settimana.

Oramai il !sentiment della Rete è considerato altamente affidabile, utilizzato per ricerche di mercato come per previsioni di andamento delle borse e sta mandando in soffitta i vecchi sistemi di rilevamento !audience basati su campioni di interviste telefoniche o vis-a-vis. Riprove ne sono state le ultime edizioni di eventi popolari come il festival di Sanremo ma anche eventi di massa politici significativi come le elezioni durante le quali i rilevamenti del sentiment del Web si è rivelato essere molto più affidabile dei sondaggi vecchia maniera. Per poter dar credito a questo tipo di strumenti, peraltro, è necessario tenere in considerazione alcune linee-guida per la propria metodologia di analisi e di lavoro con le metriche utilizzabili: i dati non sono sempre da considerare perfetti ed impeccabili... è molto meglio considerare i dati emergenti come ben performanti se considerati a livello comparativo e non assoluto ovvero le considerazioni più affidabili sono quelle che riescono a comparare due settori tematici e non quelle che fanno riferimento a dati assoluti che difficilmente possono essere considerati attendibili al cento per cento.

E' necessario avere un buon supporto linguistico per le traduzioni nelle lingue meno note, avere un buon supporto a livello di know-how del settore che si va ad analizzare e relativo gergo di riferimento riflettendo sempre sulle diverse accezioni di un termine utilizzato; distinguere sempre l'aspetto qualitativo da quello quantitativo delle indicazioni raccolte; cercare di distinguere fonti spontanee da fonti prezzolate; ripetere il lavoro nel tempo; essere prudenti senza sbilanciarsi in conclusioni affrettate dettate magari da picchi di interesse insoliti; fare molta attenzione ai messaggi di help che spiegano come sono generati i dati statistici. Se si riesce ad effettuare un'analisi corretta è peraltro possibile individuare i tratti principali sia a livello qualitativo che quantitativo del !trend, attenzione geolocalizzata, stagionalità, net reputation, dimensioni, lessico di una tematica analizzata.

Esistono molti strumenti per analizzare il trend di parole chiave e topics ma sicuramente il più noto e forse il più utile è Google Trends con le sue innumerevoli opzioni di analisi temporali e geolocalizzate. TOPSY fa specificatamente riferimento alla galassia informativa twitter riportando i trend di tre termini a scelta nell'ultima settimana. Google Books offre un bellissimo strumento di analisi del trend di termini utilizzati all'interno delle miriadi di libri digitalizzati ed analizzabili dal canale specifico di Google sui libri. Google offre da anni un servizio di sintesi delle parole più ricercate nell'ultimo anno noto come !zeitgeist, iniziativa emulata da Twitter recentemente e dal 2013 anche da Facebook; pratica peraltro portata avanti anche da altri motori di ricerca come Bing e da altri aggregatori come Yahoo!.

Un elemento Abracadabra molto importante e utile per effettuare delle analisi di trend in maniera molto significativa ed efficace è !Trend Report che può essere utilizzato per scoprire analisi già effettuate sugli argomenti più disparati; peraltro lo studio dei trend si sta evolvendo in maniera molto raffinata arrivando alla creazione di strumenti di analisi molto raffinati che consentono di poter studiare le caratteristiche del trending di determinati argomenti (topic) emergenti.

La misurazione del sentiment è molto importante soprattutto per cercare di capire le tendenze o trend di alcune parole chiave rispetto all'asse-tempo. Certificare la scomparsa o l'insorgere di determinati termini così come l'eventuale prepotente ascesa o il declino dei medesimi è importante per delineare i confini e i margini di un lessico in continua evoluzione a causa anche del mutare delle tecnologie, costumi e abitudini della comunicazione digitale. Misurare - ovvero fornire i numeri - attestanti la quantità di parole utilizzate sul Web e delle relative persone che le utilizzano vuol dire anche definire l'audience intercettabile dal proprio agire comunicativo.

Va peraltro detto che gli strumenti sopra elencati sono ad accesso libero ma ne esistono molti di più e molto più perfomanti a pagamento: per chi non ha risorse economiche da investire in un'operazione dele genere è bene ricordare come i motori di ricerca indicizzano buona parte dei social network della proprio infosefera di competenza e che il comando di ricerca site: apre scenari inaspettati di analisi e di ricerca alla fine della quale potrebbe risultare interessante elaborare i dati raccolti sotto forma di infogrammi tramite gli oramai classici strumenti di !data journalism capaci di elaborare analisi convincenti dall'elaborazione dei cosiddetti !Open Data. Un potente strumento di analisi messo a disposizione con la formula fremium è WatsonAnalytics capace com'è di analizzare !Big Data con capacità analitica comprendente la possibilità di svolgere procedure di sentiment analysis addirittura in forma previsionale...


Thesaurus autonomamente dis-organizzato !abracadabra

Nella comunicazione digitale diffusa (social, eccetera) è oramai comune adoperare il simbolo @ per indicare un indirizzo-utente e il simbolo # per indicare un topic o argomento emergente. Attenzione però che # non indica una !parola chiave ma piuttosto un'opinione o un argomento di attualità.

Con la proposta abracadabra (che reinterpreta in qualche maniera i comandi di ricerca !bang del motore di ricerca DuckDuckGo) in pratica si suggerisce di adoperare all'interno di flussi comunicativi digitali quali la posta elettronica ma soprattutto le comunicazioni di tipo social un nuovo elemento ovvero il punto esclamativo ! prima di una parola chiave significativa ed utile per approfondire la conoscenza di un argomento specifico, un po' come succede con le easter egg ovvero parole o sequenze di tasti che se utilizzate su servizi online o su software applicativi aprono funzionalità o scenari inaspettati.

Come si identifica un !elemento Abracadabra e come si differenzia da una parola chiave generica? Un !elemento Abracadabra se utilizzato come query su una piattaforma di ricerca deve produrre dei risultati di ricerca univoci ed utili nella zona top-ranking della SERP in maniera tale da avere accesso a un tesoro informativo un po' come Ali Babà riusciva ad avere accesso al tesoro dei 40 ladroni solo conoscendo la parola magica "Apriti Sesamo!" che gli consentiva di aprire la pietra che ostruiva l'accesso alla grotta piena di materiali preziosi.

Le parole elevate al rango di !parole chiave dovrebbero essere le parole che, verificata la loro performance sui motori di ricerca di riferimento, aprono un scenario significativo rispetto ad un determinato argomento come succede con le cosiddette parole dorks per il reperimento di hack su argomenti tecnici. I vantaggi principali sono quelli di avere un nuovo meccanismo gergale-sintattico che permetta di rendere maggiormente efficace la sintetica comunicazione social. L'organizzazione di basi dati di conoscenza basate su elementi !abracadbra secondo una logica di !theasauri (esempio per temi infoAccessibile) autonomamente dis-organizzati potrebbe rappresentate un nuovo modo di organizzare la conoscenza in simbiotica sinergia con il gergo utilizzato dal proprio target di riferimento e il funzionamento dei principali motori di ricerca e piattaforme social.

Potete immaginare l'utilizzo dell'elemento !abracadbra in sinergia con gli altri elementi @ e # nel seguente ipotetico post alla twitter:
@FerryByte su http://scaccoalweb.dotblog.it ci ricorda l'utilità delle tecniche di !eyetracking per risolvere il problema della #usabilità delle interfacce
(...dunque vi è una identità che interviene su un topic molto dibattuto in Rete fra gli addetti ai lavori comunicandoci una parola chiave che se utilizzata come query di ricerca apre uno scenario di conoscenze indispensabili di approfondimento in merito...)

In stile Abracadabra il servizio bitly consente di accorciare le url scegliendo il termine accorciato in maniera significativa (in pratica un Url Abacadabra). Peraltro sono molte le app che devono il loto successo alla reperibilità dell'informazione tramite l'utilizzo di parole chiave: basti pensare a !Shazam che deve il suo successo al processo inverso ovvero assegnare un titolo ad un motivo musicale appagante per una sua successiva comoda reperibilità.


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